A seguito della moratoria concordataria, su iniziativa del Cantone (Dipartimento economia) e dell’Unione contadini ticinesi è stato costituito il 9 gennaio 2013 un Gruppo di rilancio composto da una decina di persone in rappresentanza di diversi enti che hanno un legame diretto con l’attività del macello coordinati dal segretario agricolo.

Lo scopo del GRM è quello di progettare e realizzare, in collaborazione con il Consiglio di amministrazione della Mati SA, ogni azione atta a rilanciare l’attività del macello e la situazione finanziaria della Società.

Attualmente il GRM è composto da:

  • Armando Donati, coordinatore
  • Sem Genini, vicecoordinatore
  • Claudia Ciani, segretaria
  • Fausto Andina
  • Paolo Barberis
  • Raffaele De Rosa
  • Loris Ferrari
  • Sarah Hess
  • Giorgio Maric
  • Fabio Rossinelli
  • Giorgio Terrani
  • Sandro Volonté
  • Roberto Zanetti

Sulla base del documento Progetto di rilancio del Macello cantonale di Cresciano, il GRM si è posto i seguenti obiettivi:

1) Miglioramento dell’immagine
2) Diminuzione dei costi di gestione
3) Occupazione degli spazi finora non utilizzati
Nel corso del 2014, la Commissione mercati bestiame (CMBT) ha realizzato su un terreno accanto al macello una piazza mercati dove si tengono i mercati dei bovini e alcuni mercati di ovini.

4) Aumento del volume delle macellazioni
Le carni macellate nel 2014 sono aumentate del 5 %, rispetto al 2013, raggiungendo 418’606 kg.

5) Risanamento della situazione finanziaria
A partire dall’ultimo trimestre 2013, gli interessi passivi del debito ipotecario vengono pagati dalla città di Lugano (circa fr. 40’000.–).

Durante l’anno 2014, il GRM ha invitato gli altri comuni ticinesi a corrispondere un contributo ricorrente pari a fr. 100’000.- annui e per 5 anni da versare su un conto vincolato e destinato a pagare l’ammortamento annuale del debito ipotecario.

Il contributo volontario richiesto era stato calcolato sulla base di una chiave di riparto per ogni comune basata sul numero di abitanti (moltiplicato per fr. 0.50); sul numero di UBG (unità bestiame grosso) moltiplicato per 3.- e sulla forza finanziaria del comune.

La situazione al 1 gennaio 2016 era la seguente:

  • 70 comuni avevano risposto positivamente alla richiesta assicurando un contributo annuo di fr. 108’014.– (la maggior parte ha già versato la quota dell’anno 2015);
  • 2 comuni stavano ancora esaminando la richiesta;
  • 43 comuni avevano riposto negativamente;
  • 20 comuni non avevano risposto alla richiesta.